giovedì 31 ottobre 2019

Se smetti di amare, smetti di vivere


Ci sono momenti nella vita, in cui scegliamo deliberatamente di non emozionarci, perché le emozioni ci rendono vivi e ci fanno pensare di essere dipendenti da altri nel sentirsi così.
Ci si allontana pian piano dagli altri, chiudendosi in se stessi.
Si monta una maschera allegra che ci assicura una visibilità che non ci appaga, ma ci tranquillizza perché dipende solo da noi stessi.
Ci si abitua facilmente a un rapporto con se stessi basato su questo. Non serve più nessuno, da senso di onnipotenza, rendendoci sempre più brillanti all' occhio disattento.
Quando torniamo a casa, lo specchio lo guardiamo senza fissarci negli occhi, perché li vediamo cambiare, ma riusciamo a mentirci molto bene dicendoci Che "per Ora va bene così".
Ci diciamo che ora siamo felici, e nessuno controbatte se non le mura di casa.
Questa diventa la "zona confort". Quella in cui la nostra mente ci obbliga a stare, per curare il nostro cuore, costruendo muri intorno a lui, fatti di autostima blanda e arroganza emozionale.
Nella confort zone tutto si appiattisce dentro di noi, tutto si svolge fuori. Poche domande, poche risposte. Solo un giorno dopo l' altro che passano, nascondendoci dall' inquietudine.
Tutti prima o dopo si arriva fin qui... Per una dolore troppo forte, una delusione, per la paura di riviverli di nuovo, consci che minerebbero il nostro nuovo piccolo mondo che seppur egoriferito, ci fa sentire protetti.
Camminiamo veloci vicino al "muro", senza esporsi, , per non aver tempo e modo di chiederci: sono forte abbastanza? Ci rispondiamo di si.
Fino a che la vita non ci stupisce... E ci spaventiamo.

Scansiamo le opportunità di gioia, scegliendo cammini che anche se persi, non farebbero male. Ci facciamo salire l' adrenalina, ridendo per il nulla ma senza vera convinzione se non aiutata dal contesto.

L' anima si spegne, proprio in questo momento, quello in cui non si vogliono vedere i regali della vita.
Quando i regali arrivano sono segnali. Significa che e' arrivato il momento di credere di nuovo a noi stessi. Al nostro cuore e ai nostri sorrisi più veri. Quei piccoli doni che scaldano l' Esistenza, ci fanno sentire a casa. Che sono li, talmente facili da vivere che ci chiediamo dove sia la fregatura. Si, perché la vita ci ha fregato, proprio mentre eravamo più fragili, più dolci. Più veri.
La vita è così, così bella quando si è felici, quanto grigia quando non lo si e'.
Per quanto si possa correre, quel grigio non rimane alle nostre spalle, se non quando decidiamo di amarci davvero, facendo la cosa più semplice: Viversi e darsi l'opportunità di aprire i regali della vita... Perché fino a quando lasceremo i doni impacchettati non sapremo mai cosa contengano, guaderemo solo il fiocco.
Arrivano sempre al momento giusto... E la nostra infelicità dipende dal fatto che scegliamo di tenerli chiusi in un cassetto o di darli ad altri.
I doni sono sempre meritati, quando ci arrivano vanno solo aperti, guardati, vissuti e protetti.
Questo rallegra il cuore, che pian piano torna a battere, facendoci godere di noi stessi, e non di quello che abbiamo costruito per piacere agli altri. In quel momento, l' istante in cui il coraggio torna nel nostro animo, siamo di nuovo vivi.

Amare se stessi porta felicità, ma lasciarsi amare amando, ci rende vivi.

La vita si vive a piccoli passi, tenendo per mano quello che di bello ci accade, andando fieri di se stessi per averlo vissuto e soprattutto per averlo compreso.

Buona giornata 💕