Ci sono momenti
nella vita, in cui scegliamo deliberatamente di non emozionarci, perché le
emozioni ci rendono vivi e ci fanno pensare di essere dipendenti da altri nel
sentirsi così.
Ci si allontana
pian piano dagli altri, chiudendosi in se stessi.
Si monta una
maschera allegra che ci assicura una visibilità che non ci appaga, ma ci
tranquillizza perché dipende solo da noi stessi.
Ci si abitua
facilmente a un rapporto con se stessi basato su questo. Non serve più nessuno,
da senso di onnipotenza, rendendoci sempre più brillanti all' occhio
disattento.
Quando torniamo
a casa, lo specchio lo guardiamo senza fissarci negli occhi, perché li vediamo
cambiare, ma riusciamo a mentirci molto bene dicendoci Che "per Ora va
bene così".
Ci diciamo che
ora siamo felici, e nessuno controbatte se non le mura di casa.
Questa diventa
la "zona confort". Quella in cui la nostra mente ci obbliga a stare,
per curare il nostro cuore, costruendo muri intorno a lui, fatti di autostima
blanda e arroganza emozionale.
Nella confort
zone tutto si appiattisce dentro di noi, tutto si svolge fuori. Poche domande,
poche risposte. Solo un giorno dopo l' altro che passano, nascondendoci dall'
inquietudine.
Tutti prima o
dopo si arriva fin qui... Per una dolore troppo forte, una delusione, per la
paura di riviverli di nuovo, consci che minerebbero il nostro nuovo piccolo
mondo che seppur egoriferito, ci fa sentire protetti.
Camminiamo
veloci vicino al "muro", senza esporsi, , per non aver tempo e modo
di chiederci: sono forte abbastanza? Ci rispondiamo di si.
Fino a che la
vita non ci stupisce... E ci spaventiamo.
Scansiamo le
opportunità di gioia, scegliendo cammini che anche se persi, non farebbero
male. Ci facciamo salire l' adrenalina, ridendo per il nulla ma senza vera
convinzione se non aiutata dal contesto.
L' anima si
spegne, proprio in questo momento, quello in cui non si vogliono vedere i regali
della vita.
Quando i regali
arrivano sono segnali. Significa che e' arrivato il momento di credere di nuovo
a noi stessi. Al nostro cuore e ai nostri sorrisi più veri. Quei piccoli doni
che scaldano l' Esistenza, ci fanno sentire a casa. Che sono li, talmente
facili da vivere che ci chiediamo dove sia la fregatura. Si, perché la vita ci
ha fregato, proprio mentre eravamo più fragili, più dolci. Più veri.
La vita è così,
così bella quando si è felici, quanto grigia quando non lo si e'.
Per quanto si possa
correre, quel grigio non rimane alle nostre spalle, se non quando decidiamo di
amarci davvero, facendo la cosa più semplice: Viversi e darsi l'opportunità di
aprire i regali della vita... Perché fino a quando lasceremo i doni
impacchettati non sapremo mai cosa contengano, guaderemo solo il fiocco.
Arrivano sempre
al momento giusto... E la nostra infelicità dipende dal fatto che scegliamo di
tenerli chiusi in un cassetto o di darli ad altri.
I doni sono
sempre meritati, quando ci arrivano vanno solo aperti, guardati, vissuti e
protetti.
Questo rallegra
il cuore, che pian piano torna a battere, facendoci godere di noi stessi, e non
di quello che abbiamo costruito per piacere agli altri. In quel momento, l'
istante in cui il coraggio torna nel nostro animo, siamo di nuovo vivi.
Amare se stessi
porta felicità, ma lasciarsi amare amando, ci rende vivi.
La vita si vive
a piccoli passi, tenendo per mano quello che di bello ci accade, andando fieri
di se stessi per averlo vissuto e soprattutto per averlo compreso.
Buona giornata 💕